LE FUSA
Perché il nome “Le fusa”?
Le fusa sono un fenomeno fisico prodotto dai mici. Sembra che fra i diversi
scopi di detto fenomeno ci sia da parte dell’animale la volontà di
comunicare il suo stato di benessere, l’espressione di una sensazione
positiva, l’intento di autocurarsi. Tipicamente infatti, le fusa vengono
prodotte dai cuccioli quando ancora non sono in grado di vedere e sentire
per rapportarsi con la madre che li allatta, dai mici coccolati e, talvolta, dai
mici sofferenti che si “autoincoraggiano” (gatte partorienti). Siccome la
nostra associazione si occupa fisicamente di una famiglia di gatti, da loro
abbiamo imparato che la Natura, così come l’Arte, è una terapia, una sorta
di “antidoto” nei confronti della folle vita quotidiana. Quindi abbracciamo
pienamente lo stile dell’esistenza felina: vivere il presente con
partecipazione, tuttavia senza lasciarsi “imbruttire” dallo stress e dalle
preoccupazioni, convogliando il dolore nella creatività e diffondendo quella vibrazione positiva “ron ron” che ci rinvigorisce
…Del resto avete mai visto un gatto dormire male? Ma vediamo ora cosa sono le fusa scientificamente…
Cosa sono le fusa?
La teoria più accreditata sul meccanismo che produce le fusa è quella che coinvolge laringe e diaframma in una sorta di
intenso tremore comune. Grazie a piccole contrazioni dei muscoli presenti nelle due zone, il gatto emetterebbe rumori a
basse frequenze alternati a piccole pause. Nella laringe il processo avverrebbe per la vibrazione delle due membrane, finte
corde vocali, che interrompono il flusso dell’aria per ben trenta
volte in un secondo. Tali vibrazioni genererebbero effetti positivi
sul corpo, con ripercussioni sul cuore e sulla circolazione in genere.
Tutto sarebbe “governato” da uno speciale centro nervoso nel
cervello del gatto, una specie di “centralina delle fusa” che accende
e spegne il motore seguendo i ritmi della respirazione (i grandi
felini selvatici emettono un rumore simile alle fusa caratterizzato sa
un ritmo regolato solo dall’espirazione). Una seconda teoria spiega
che le fusa altro non sarebbero che il gorgogliare del sangue nella
vena cava. […]
Tigri, leoni, leopardi, ghepardi e, forse, anche le iene, emettono un
suono che assomiglia alle fusa, ma è meno vocalizzato, è cioè più
duro e meno simile a una voce. Questa differenza dipende dal fatto
che il gatto domestico produce un “rumore doppio”, inspirando ed espirando, mentre quello dei grandi felini è a “senso
unico”, cioè emesso solo in espirazione. Pare che il puma sia l’unico “micione” a fare delle vere e proprie fusa. Quel che però
accomuna i vari felini, grandi e piccoli, è il fatto di produrre questo suono speciale soprattutto durante momenti di
tenerezza e contentezza, in risposta a gesti o altri scambi di affetto. La tigre, per esempio, saluta i suoi simili con una specie
di brontolio che suona un po’ diversamente dall’amichevole “ron ron” a doppio senso del gatto, ma per altre tigri è
altrettanto piacevole e rassicurante.
Quando fa le fusa il gatto emette frequenze da 25 a 50 Herz. Si tratta di basse frequenze che il mondo scientifico sfrutta per
le loro qualità terapeutiche in ortopedia e accelerare i processi di cicatrizzazione di nuovi tessuti.
Se è vero che i gatti vantano una velocità di ripresa dai traumi e dagli interventi chirurgici tre volte superiore a quella dei
cani, forse, le fusa sono una sorta di anabolizzante naturale.
Tratto da I manuali di PetLife “Vivere con il gatto” n.1 Sprea Editori