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“I FIGLI DELLE AQUILE” di Giovanna Vallebona
Giovanna Vallebona   Queen Elizabeth   Elisabetta Ciotto       Queen Mary Stuart Bruno De Martini     Sir Walsingham Christian Palo           Fool Silvia Foppiani          Hanna Kennedy Marco Ventura          Duke of Norfolk regia  Giovanna Vallebona    aiuto regia  Francesco Nardi costumi  Mariangela Bragoni service  VTA
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Sinossi Dopo la morte di Enrico VIII l'Inghilterra è teatro di intrighi e lotte per la conquista del potere. Su tutte le figure di regnanti che si succedono spicca Elisabetta I, donna capace di ammaliare i sudditi, sempre al centro di controversie. Ma davvero la posizione di un monarca è invidiabile? E' auspicabile essere costretti a decisioni obbligate, sempre nell'occhio del ciclone? Essere circondati di lusso e ori e il giorno dopo essere dichiarati “illegittimi” o essere detronizzati?  Dover decidere della vita e della morte dei sudditi e temere di essere uccisi dai propri fratelli? Una regina non è un “persona” è “merce di scambio”, è un “partito conveniente” e deve assicurare un erede nel teatro della rapace politica. Ma Elisabetta lotta per restare una “donna”, per la sua libertà di non sposarsi e per l'indipendenza del suo paese. Dalla Scozia scaturisce la minaccia di Maria Stuarda, una “regina in culla” per diritto di sangue....che fare? Regnare con il cuore ed essere clementi o lasciare che la ragion di stato abbia la meglio sui sentimenti? Una lettura particolare di questo periodo storico caratterizzato da una grande divisione religiosa fra i sudditi fedeli Elisabetta I di credo protestante, seguaci della chiesa anglicana e coloro che legati al Papa in un fervente cattolicesimo non la riconoscono neppure come vera monarca d'Inghilterra.
Il testo affronta l'aspetto più personale dei dilemmi che un monarca deve risolvere, in perenne conflitto fra i suoi pressanti consiglieri e la sua coscienza. La figura del Matto (tanto cara a Shakespeare) colora la vicenda mostrando una regina “interiore”, con le sue paure e insicurezze, pronta a confidarsi con una sorta di “alter ego”....l'unico a cui è concesso di dirle la verità sempre e comunque, senza subire conseguenze. Il gioco del doppio fra Elisabetta e Maria Stuarda pone le due figure come di fronte ad uno specchio dai mille riflessi: ora si odiano nel timore reciproco, ora si ammirano per la loro grandezza, in un vortice di stati d'animo prepotenti che in questo teatro di potere le obbliga a fronteggiarsi. Forse sono solo due donne a cui la sorte ha riservato un destino impegnativo, a tratti crudele. Di certo la storia non le dimenticherà per la loro capacità di incarnare un sogno, affascinare il mondo e cambiarlo. Due regine vere arricchite di tutti i loro limiti e diverse come il giorno e la notte che hanno sicuramente condizionato il panorama europeo con le loro forti personalità e la loro bellezza. Si completano, ma non possono condividere il potere...per questo sono destinate a regnare in rivalità e tensione, sempre in conflitto fino a spingersi sul filo del rasoio e alla scelta obbligata: la storia vuole un vincitore. Due donne più forti degli uomini che le circondano che non si lasciano fagocitare dal sistema e non consentono allo spettatore di restare indifferente di fronte alle loro emozioni. Sir Walsingham, consigliere alla corte d'Inghilterra e il Matto rappresentano due aspetti opposti della poliedrica personalità della regina d'Inghilterra...la ragion di stato e le regole da seguire e l'impulso della passione senza troppi ragionamenti. Uno spettacolo avvincente che in un costante alternarsi di stati d'animo tiene lo spettatore con l'animo avvinto e partecipe. Un incalzarsi di colpi di scena e conflitti accompagnano l'ascoltatore nell'età elisabettiana in cui può decidere se immedesimarsi in una regina impulsiva o in una riflessiva, in una sfrontata o in una temporeggiatrice...o se amarle entrambe come fossero un'unica grande donna. Curiosità Elizabeth e Mary Stuart, dopo aver lottato tutta la vita per il trono d'Inghilterra sono state sepolte l'una accanto all'altra nella Westminster Abbey di Londra.